Museo Giulio Cesare

L’area museale all’interno del Liceo Ginnasio Giulio Cesare a Roma

Le ragioni di Vaia: conoscenza scientifica e ragionamenti sulla sostenibilità

CALENDARIO DEGLI INCONTRI

Marzo

 

Sabato 9 marzo – Aula Magna

ore 10,15-10,45

INAUGURAZIONE

Interventi istituzionali

 

ore 10,45-11,30

AFFRONTARE LA DOPPIA CRISI DEL CLIMA E DELLA NATURA È POSSIBILE, MA URGENTE

Lorenzo Ciccarese, Research Director – ISPRA

Le due principali crisi ambientali, cambiamento climatico e declino della biodiversità, sono interconnesse. I cambiamenti climatici sono uno dei cinque principali fattori della natura e della biodiversità. Viceversa la perdita di habitat ed ecosistemi incide in maniera significativa sull’accumulo di gas-serra in atmosfera e sul caos climatico. Ma i nessi tra biodiversità e cambiamento climatico includono altri aspetti, alcuni ancora da investigare. Nonostante ciò, le politiche e i piani per affrontare le due crisi raramente state condotte congiuntamente. Ma le cose stanno cambiando.

 

ore 11.30-12.30

VISITA GUIDATA ALLA MOSTRA

 

Mercoledì 13 marzo – Aula Magna

ore 12.00-13.00 

VIRTUAL TOUR DEL MUSEO ETNOGRAFICO TRENTINO SAN MICHELE (METS)

Attraverso storie e riflessioni, e affidandosi alla narrazione degli oggetti etnografici conservati al Museo, Ezio Amistadi, Armando Tomasi, Claudio Lucchin e i Conservatori dell’Istituto racconteranno la vita di un territorio alpino. Saranno possibili domande in diretta. Conducono i proff. Salvatore Tufano, docente di latino, greco e geostoria e Lucia Altobelli, docente di Scienze.

 

Martedì 19 marzo – Biblioteca

ore 15.00-16.30

FOTOGRAFARE, RAPPRESENTARE, INTERPRETARE

Roberto Besana, fotografo e divulgatore

La fotografia è una parte fondamentale della comunicazione tra le persone, ma raramente si approccia il tema della sua comprensione su basi solide, permettendo l’insinuarsi di facili e distorte interpretazioni della realtà; ma esiste la realtà fotografica o è solo un’idea “romantica” derivata dalla sua genesi scientifica e non artistica? 
Una carrellata di situazioni e interpretazioni che aiutano a comprendere e “maneggiare” consapevolmente l’informazione che trasmette una delle più importanti scoperte dell’uomo, che ha rivoluzionato le arti e di cui non sempre si conoscono limiti, opportunità, rischi.

Mercoledì 20 – Aula Magna

ore 9.30-11.00

TERRITORIO: CURA O POSSESSO?

Ezio Amistadi e Armando TomasiPresidente e Direttore Mets

Un percorso ambientale e filosofico che definisce la differenza fra cura e possesso. I temi dell’utilizzo delle risorse naturali saranno approfonditi anche con il ricorso a riferimenti storico-documentali che consentiranno di comprendere le scelte economico-sociali di un territorio alpino.

Sabato 23 – marzo Aula Magna

ore 10.30-12.00

LA NATURA DELLA BELLEZZA

Claudio Lucchinarchitetto, con i proffJonathan Lattanzio docente di Scienze e Gugliemo Mattei docente di latino e greco e pittore

“La bellezza salverà il Mondo?” chiedono al principe Miškin nell’Idiota di Dostoevskij, perché alla bellezza è intrinsecamente legato il bene. Le cose “belle” sono anche “buone” perché hanno in sé una logica che unisce le diverse dimensioni della realtà, le diverse cose del Mondo, senza dividerle o disperderle, perché la bellezza ci insegna l’equilibrio, la misura e il senso da dare alle cose.

Aprile

 

Venerdì 19 aprile – Biblioteca

ore 18.30-19.30 – Notte Nazionale del Liceo Classico

LE FORESTE CRESCONO IN CITTÀ

Fabiola FratiniDocente di Tecnica Urbanistica, DICEA – Sapienza

Il racconto del bellissimo progetto del Comune che già è in corso: “15 Microforeste eco-pedagogiche per la città dei 15 minuti”. È una risposta di successo all’emergenza ecologica che investe anche Roma. La partecipazione della cittadinanza all’Agenda della sostenibilità climatica 2030 si fa realtà. Vedremo nel dettaglio un percorso che parte dalla creazione di ‘Microforeste’ nel 2023 nel quartiere di S. Lorenzo e che si espanderà in molti altri quartieri entro il 2026.

Martedì 23 aprile – Biblioteca

ore 15.00 – 16.30

TECNOLOGIA, MANUALITÀ E CREATIVITÀ

Claudio LucchinArchitetto

Il lavoro, come “arte strumentale” da cui scaturiscono tutte le capacità umane, ossia tutte le arti, e tutte le arti si sono concentrate negli strumenti che abbiamo pensato e costruito nel tempo, utilizzando la nostra creatività. Quella che oggi definiamo creatività umana, sono logiche di funzionamento per farci stare attenti e metterci in salvo. Il nostro cervello non si limita ad immagazzinare passivamente le cose che accadono, ma le rielabora costantemente per creare delle nuove versioni del mondo.

ALLE RADICI DELL’ANTROPOCENE: EVOLUZIONE UMANA E TECNICA

Stefano Pilotto, PhD Sapienza e Docente filosofia Liceo

La crisi climatica è la posta in gioco del dibattito contemporaneo, poiché da essa dipendono le condizioni stesse della nostra vita sulla Terra. Questo brusco cambiamento caratterizza la nostra epoca, che nella storia geologica del pianeta è stata denominata Antropocene (Crutzen 2002), per sottolineare come l’impronta della specie umana ne abbia segnato profondamente gli equilibri. La ragione di questo cambiamento sta nella forte dipendenza della nostra specie dalla tecnologia, i cui effetti hanno prodotto miglioramenti nella nostra vita ma anche gravi danni ambientali. Comprendere questo nesso tra vita e tecnica è cruciale per comprendere anche da dove veniamo, così da poter pensare a un futuro possibile, senza cadere nel negazionismo o nel primitivismo.

 

Mercoledì 24 aprile

11.00-12.30 – Assemblea d’Istituto

ZONE DI SACRIFICIO PER AMBIENTE, SALUTE E DIRITTI UMANI

Fabrizio BianchiEpidemiologo ambientale – CNR

Il 12 gennaio 2022 il Rapporto del Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU definiva le zone di sacrificio (ZdS), includendo casi in tutti i continenti, tra cui Taranto.  Per il Rapporto le ZdS “rappresentano la peggiore negligenza immaginabile dell’obbligo di uno Stato di rispettare, proteggere e realizzare il diritto a un ambiente pulito, sano e sostenibile”. La scelta ricadeva su luoghi emblematici molto inquinati e pericolosi, con violazioni dei diritti umani, in particolare delle popolazioni povere, vulnerabili ed emarginate.

Non manca il richiamo alla crisi climatica per le emissioni di gas serra, gli eventi meteorologici estremi, i disastri a lenta insorgenza, tra cui la siccità e l’innalzamento del livello del mare. Ne discendono obblighi per gli Stati, le responsabilità delle imprese e le buone pratiche per garantire un ambiente non tossico, prevenendo l’inquinamento, eliminando l’uso di sostanze tossiche, bonificando e riabilitando i siti contaminati.

Esistono raccomandazioni per azioni concrete a beneficio di chi è sottoposto ad una sistematica negazione della dignità e dei diritti umani: un gigantesco programma umanitario dal costo di miliardi di dollari ma con benefici di trilioni di dollari.

 

COMUNICARE IL RISCHIO CON LA CITTADINANZA SCIENTIFICA

Liliana CoriAntropologa culturale – CNR

La cittadinanza scientifica nasce quando le persone si mobilitano per conoscere meglio il mondo che le circonda, al di là del loro lavoro o di ciò che hanno studiato. Con propri strumenti di misura, cannocchiali, osservazioni del territorio possono completare le informazioni degli scienziati, collaborare per sapere di più e meglio e usare le conoscenze per migliorare le decisioni. È successo spesso che in aree inquinate del nostro paese gruppi di cittadini preoccupati per la propria salute e per l‘ambiente si sono associati per protestare e chiedere soluzioni. La scienza è stata chiamata in causa per dare risposte e fare proposte, assieme alle istituzioni che controllano l’ambiente e proteggono la salute. La comunicazione dei rischi è diventato un lavoro sempre più complesso: c’è bisogno di spiegare con cura, capire la percezione delle persone e decidere come proteggersi in caso di pericolo, possibilmente deciderlo assieme dando a ognuno i propri compiti e le proprie responsabilità.

 

Maggio

 

Venerdì 3 maggio – Biblioteca

ore 15.00-16.30   

UN’UNICA RETE. UMANI, ANIMALI E AMBIENTE NELL’ANTROPOCENE

Simone Pollo, Docente di Etica e scienze del viventeDipartimento di Filosofia – Sapienza

La crisi ambientale che stiamo attraversando ha messo in evidenza qualcosa che sin dai tempi di Darwin è scientificamente provato: tutti i viventi e gli ambienti sono “legati in un’unica rete”. La civilizzazione e lo sviluppo della specie Homo sapiens è oggi una minaccia per la sopravvivenza di specie ed ecosistemi. Fra le azioni umane che più sono critiche in una prospettiva ecologica c’è l’uso degli animali a scopo alimentare. L’allevamento degli animali – specialmente quello intensivo e industriale – non è solo discutibile da un punto di vista morale per ciò che infligge agli animali (la cui natura senziente, dopo Darwin, non può essere negata), ma anche dal punto di vista ambientale. Le oltre trecento milioni di tonnellate di carne di animali terrestri e centocinquanta milioni di animali acquatici che gli umani consumano ogni anno hanno un costo ambientale elevatissimo. Affrontare la sfida della crisi climatica parte anche dal ripensamento in chiave ecologica delle nostre abitudini alimentari e dal loro cambiamento.

IMMAGINARE L’ANTROPOCENE: ESPERIENZA ESTETICA E FOTOGRAFIA

Stefano VelottiDocente di Estetica, Dipartimento Filosofia – Sapienza

È possibile immaginare 30 milioni di alberi? È questa la cifra stimata degli alberi distrutti da Vaia nel 2018. Mentre possiamo contare all’infinito, sembra che la nostra immaginazione abbia dei limiti, una “capienza” finita, che ci impedisce di farci un’immagine di 30 milioni di individui (alberi, animali, persone…). Da decenni, ormai, gli scienziati forniscono numeri, dati, modelli delle crisi che investono il clima, la biodiversità, il cibo, la giustizia globale associate all’attuale epoca geologica a cui è stato dato il nome di Antropocene. Questo patrimonio di conoscenze, tuttavia, sembra restare per molti su un piano astratto. Come possono fotografie, suoni, percezioni, nella loro limitatezza materiale, contribuire a farci immaginare, e dunque comprendere meglio, l’inimmaginabile?

Martedì 7 maggio – Biblioteca

ore 15.00-16.30  

LE NUOVE EMERGENZE, TRA CRISI CLIMATICA E CRISI SOCIALE, SFIDANO IL MOVIMENTO AMBIENTALISTA

dialogo 

Vittorio Cogliati Dezzagià-Presidente di LegambienteElena GagliassoDocente Senior di Filosofia della scienza, Dipartimento di Filosofia – SapienzaFabrizio RufoAssessore alla cultura e ai rapporti con l’Università – Municipio II, con studenti del Giulio Cesare.

Le nuove emergenze rappresentano una sfida fondamentale per un movimento, quello ambientalista, che, almeno in Italia, ha sempre fatto del cambiamento culturale, sociale ed economico un fattore costitutivo delle proprie battaglie e proposte. La Transizione Ecologica ed il contrasto alla crisi climatica rappresentano una grande sfida che chiama tutti, persone, organizzazioni, istituzioni, ad assumersi nuove responsabilità, ad abbandonare visioni legate al passato, ad acquisire una visione sistemica capace di cercare le intersezionalità con il mondo del lavoro o della salute, con le politiche urbane o il turismo o la mobilità, e a costruire nuovi equilibri ecologici e sociali, di cui possiamo rintracciare segnali evidenti già nella storia dei movimenti ambientalisti e nell’originalità del movimento ambientalista italiano.

Museo diffuso interattivo

presentazione a cura di Paola Senesi – Dirigente Liceo Classico Ginnasio “Giulio Cesare” di Roma

Gli anniversari (specie se a cifra tonda) offrono l’occasione – oltre che di festeggiare – di ripercorrere il proprio cammino esistenziale, di fare un bilancio, di proporre nuove iniziative. Vale anche per le scuole. Il Giulio Cesare di anni ne compie novanta: quanta storia, quante esperienze umane didattiche fiorite lungo un percorso già così ragguardevole. E’ immaginabile poi che un liceo come il Giulio Cesare – tra l’altro insediato in un edificio monumentale di stile razionalista e di grande valore architettonico – non abbia raccolto attraverso i decenni un materiale di interesse storico e comunque didatticamente prezioso?
Si comprende bene dunque come, per valorizzare l’anniversario, il nostro liceo – a partire dallo scorso anno scolastico 2022/2023 – abbia proposto e concretizzato l’idea di riordinare tale materiale allestendo un ‘Museo diffuso interattivo’ in diversi spazi dedicati dell’edificio, integrandoli – anche tramite l’uso delle nuove tecnologie e di una rete internet dedicata – con i luoghi (aule e laboratori innovativi, anfiteatri, aula magna e altri) ove si svolge quotidianamente la didattica. E’ una realizzazione che vuole offrire elementi importanti per la conoscenza della storia anche scientifica del Liceo non solo a beneficio delle componenti scolastiche ma pure della grande comunità esterna. Conoscenza condivisa tanto più necessaria oggi in cui ‘nessuno si salva da solo’ e la scuola non può essere un’isola slegata dalle dinamiche dell’ambiente sociale in cui vive.

logo90anniversario

Il progetto concretizzato – che si connota anche come un vero e proprio programma museale – è motivato in primo luogo da riflessioni di carattere didattico.
Eccone alcune.

La conoscenza è da sempre un bene prezioso che va coltivato e, oggi in particolare, reso facilmente accessibile attraverso i nuovi strumenti tecnologici a disposizione: nel progetto questo si traduce nella possibilità di studiare, a esempio, quanto conservato nel Museo anche direttamente dall’aula, tramite l’uso di qrcode appositamente creati e disponibili inoltre per il pubblico.
Operativamente si potranno configurare gruppi di studio (di docenti e studenti) per approfondire e ricostruire il significato e la storia di oggetti di interesse, o di percorsi umani, scoprendone aspetti non noti e arricchendo via via le raccolte e collezioni già esistenti, sperimentando metodi di ricerca e suscitando la curiosità che rimane sempre un’ottima leva per l’apprendimento.
Non è poi da sottovalutare una conseguenza sociale rilevante in tempi in cui tende a dilagare una concezione individualistica della vita: il programma museale potrebbe anche rivelarsi – auspicabilmente – uno strumento e un luogo per condividere esperienze e cultura, di attrazione di esperti e professionalità, di mostre artistiche o scientifiche anche temporanee, fornendo così stimoli per la formazione.

Alcune delle considerazioni sopra espresse possono rendere l’idea che già dal titolo desidereremmo fosse percepita: ossia quella di un Museo, di uno spazio dinamico che diventa occasione di incontro e di crescita, che pervade e si integra con l’ambiente scolastico costituendone il perno. Stimolo di creatività, officina del sapere. Uno spazio in cui vivere il presente con la consapevolezza che proprio in esso possono incontrarsi passato e futuro, essendo il primo radice e il secondo frutto della concretezza del presente. Interattivo sia nello spazio che nel tempo, fonte di umanità perché ambiente di apprendimento anche sociale.

Museo diffuso interattivo

Il Liceo “Giulio Cesare” è considerato a livello didattico e organizzativo una tra le migliori realtà presenti in Italia, risultando quindi come punto di riferimento anche culturale. Nel corso del tempo ha accumulato materiale didattico e divulgativo di notevole interesse; si identifica e come tale è riconosciuto a livello urbano nella propria sede di valore storico e architettonico propriamente nata per ospitare un istituto scolastico, realizzata su progetto dell’arch. Cesare Valle e inaugurata nel 1936.

Il “Giulio Cesare” grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha potuto usufruire dell’utilizzazione di fondi per la valorizzazione della propria struttura e del proprio patrimonio culturale e didattico attraverso la realizzazione di un percorso museale. Tale percorso, aperto alla fruizione da parte degli studenti e finalizzato all’insegnamento, è anche fruibile dal pubblico esterno. Si caratterizza per un’attenta riqualificazione a tale scopo di alcuni ambienti e percorsi, nonchè per l’utilizzo di strumenti divulgativi adeguati alle più aggiornate tecnologie informatiche e di diffusione sui canali di informazione sociale. Il primo nucleo dell’area museale è stato concretizzato, inoltre,  grazie alla collaborazione di Città Metropolitana di Roma Capitale che ha contribuito a ristrutturare i locali dove verranno esposte le prime collezioni.

Le macroaree

Le macroaree di specifico interesse che costituiranno la base su cui si snoderà il percorso museale pongono maggiormente l’attenzione sui percorsi evolutivi culturali che interessano i processi storici delle relazioni umane e sono le seguenti:

Ambienti di insegnamento ed apprendimento

(contesti, ambienti, spazi, struttura), con riferimento all’edificio, agli arredi, alle aule, ai laboratori, al giardino, ad un possibile spazio per l’osservatorio astronomico

Didattiche e metodologie, collezioni scientifiche

con riferimento all'area linguistico - storico - filosofica, all'area scientifica, all'area artistica, all'area salute e benessere

Comunicazione e linguaggi

in merito ad attività e/o iniziative, all'offerta formativa, alle modalità di comunicazione (stili espressivi, approcci, strumenti della comunicazione), con riferimento in particolare all'ambito letterario e scientifico (gare, concorsi e relativi materiali prodotti dai ragazzi e documentazioni, attività di laboratorio), all'ambito artistico espressivo (gare, concorsi e relativi materiali prodotti dai ragazzi e documentazioni, attività di laboratorio), all'ambito istituzionale (circolari, registri, altro)

Prosecuzione ed inserimento nel mondo del lavoro

con riferimento alle scelte di studio successive al diploma, agli ambiti lavorativi e professionali concretizzati, agli alunni celebri, ai percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO), all'Alternanza Scuola Lavoro

Archivio storico e fondi librari

Percorso storico-sociale

trasversale a tutte le macroaree

Ai fini della divulgazione delle attività del museo attraverso il sito internet dedicato sarà possibile accedere a tutte le informazioni in merito alla programmazione, ricevere una “newsletter” e dal quale poter accedere, tramite opportuna registrazione e ad uso esclusivo delle scuole, alla scansione tramite i Qrcode di tutti gli oggetti e delle opere delle varie macroaree esposti e conservati nel museo.

Il programma del museo

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Opere esposte