Amperometro e voltometro

Datazione: 1929
Inventore: Officine Galileo
Dimensioni: 30x20x33 cm
Materiali: Rame, plastica e metallo

Descrizione:

L’amperometro è uno strumento per la misurazione dell’intensità di corrente elettrica. La misura è indicata da un indice, digitale o analogico, su di una scala graduata in ampere o in multipli o sottomultipli (mA: milliamperometro; in μA microamperometro). L’ampere si distingue dal voltaggio (differenza di energia a due estremi del trasformatore), e dalla resistenza. L’amperaggio può misurare sia la corrente continua, quando il flusso di corrente da un estremo all’altro è costante, sia la corrente alterata, quando la differenza di potenziale è sempre variabile. Un amperometro è caratterizzato, oltre che dalle proprietà metrologiche tipiche degli strumenti di misurazione, dalla sua resistenza interna, ossia la sua tendenza ad opporsi al passaggio di una corrente elettrica. Il voltometro è un dispositivo per misurare la tensione nell’unità di misura “Volt”. Tutti i modelli sono progettati per misurare sia la tensione DC che AC. Alcuni modelli possono anche misurare tensioni miste e mostrare il vero valore efficace anche con una tensione non sinusoidale. Questi tipi di voltometro si chiamano True RMS (TRMS). Tuttavia, i modelli di oggi sono in grado di misurare altre grandezze elettriche.

Funzionamento:

Facendo circolare corrente continua nell’amperometro, la bobina subisce un momento direttamente proporzionale all’intensità di corrente, tuttavia esso è contrastato da una molla che esercita momento di ritorno proporzionale all’angolo di rotazione. Quando il momento della molla e quello della forza magnetica si compensano, l’indice si ferma ad un angolo di rotazione che è direttamente proporzionale al momento applicato e alla corrente che circola nella bobina.

Curiosità:

Oggi esistono gli amperometri digitali che sono essenzialmente costituiti da un voltmetro digitale (riconducendo la misura di corrente a una misura di tensione), che legge la tensione ai capi di una resistenza di precisione (shunt) attraversata dalla corrente in esame. L’utilizzo di un amplificatore operazionale per l’elaborazione del segnale di corrente sotto misura permette di ottenere a. digitali con impedenza nulla, il che consente una drastica riduzione dell’errore di inserzione.

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