Modello di scappamento ad ancora
Datazione: XX sec
Inventore: Thomas Mudge
Dimensioni: 45 cm
Materiali: Ghisa, ferro e acciaio
Descrizione:
Lo strumento, supportato da una base di ferro, è composto da una colonna di acciaio che sorregge una puleggia, la quale determina, attraverso l’ancora, il movimento di una ruota dentata di ferro. La ruota dentata di ferro è collegata a una lancetta posta al centro del quadrante, per misurare i secondi e i decimi di secondo.
Funzionamento:
Un meccanismo di scappamento ad ancora è posizionato su una colonna di acciaio ed è collegato ad un pendolo. Un’ ancora in acciaio viene srotolata da una puleggia, mettendo così in moto gli ingranaggi che iniziano a far oscillare il pendolo. Gli ingranaggi, senza lo scappamento ad ancora, ruoterebbero solo fino alla caduta dell’ancora, che tenderebbe a srotolarsi completamente dalla puleggia. Lo scappamento invece permette agli ingranaggi di compiere un avanzamento passo a passo, liberando i denti della ruota a ogni oscillazione del pendolo. il meccanismo permette quindi di trasformare il movimento oscillatorio del pendolo nel moto di rotazione dell’ingranaggio.
Curiosità:
La più antica descrizione di un meccanismo di scappamento risale all’antica Grecia. Ce ne informa Filone di Bisanzio, ingegnere del III secolo a.C., nel capitolo 31 del suo Pneumatica, un trattato tecnico sulle macchine pneumatiche. Il meccanismo all’epoca era già di uso comune da tempo, essendo incorporato negli orologi ad acqua. Nella descrizione di Filone, un cucchiaio con contrappeso si riempie dell’acqua fornita da un apposito serbatoio: il peso dell’acqua fa ribaltare il cucchiaio su un recipiente, rilasciando, nel processo, una pomice sferica. Quando il cucchiaio si è svuotato, ritorna verso l’alto sotto la spinta del contrappeso, chiudendo l’entrata sulla pomice attraverso la tensione di un laccio.