Pagella scolastica ufficiale
educazione nazionale
Datazione: 1942-1943
Dimensioni: 20×16 cm
Materiali: Carta e Inchiostro
Descrizione:
La pagella scolastica ufficiale del Ministero dell’Educazione Nazionale per l’anno scolastico 1942-43 conservata nel Museo, è un esempio di quelle elaborate nel corso del Ventennio e, già a prima vista, molto diverse da quelle attualmente utilizzate nella scuola italiana. La numerazione calendariale mostrata era consueta all’epoca: in questo caso il 1942-43 era considerato il XXI anno dalla Marcia su Roma. La pagella ha un formato rettangolare ed è composta da un unico foglio piegato a metà. Il fronte ha la metà superiore occupata da un’immagine racchiusa fra due fasci littori stilizzati.
L’immagine rappresenta una donna alata con spada e scudo posta davanti a uno sfondo nettamente diviso in due parti: una occupata da immagini di guerra e l’altra da un paesaggio urbano. La scritta ‘vincere’ in caratteri cubitali occupa la parte inferiore del disegno. La seconda metà del foglio è occupata dai dati anagrafici e scolastici dell’alunno. Le materie indicate nella pagella sono, in alcuni casi, correlate a situazioni oggi non più in genere molto valorizzate: a esempio per italiano sono previste quattro valutazioni differenti riferite alla bella scrittura, alla lettura espressiva e alla recitazione, all’ortografia, alla lettura ed esercizi scritti di lingua. Inoltre vi sono materie oggi scomparse o profondamente mutate nell’approccio: cultura fascista, nozioni di diritto ed economia, lavori donneschi e manuali, igiene e cura della persona.
Funzione:
Durante il Ventennio fascista in Italia (1922-1943) il sistema educativo fu significativamente influenzato dalle politiche e dall’ideologia del regime al cui vertice si poneva Benito Mussolini. La pagella scolastica, un documento che riporta i risultati e le valutazioni degli studenti, fu uno strumento importante utilizzato per monitorare il rendimento scolastico e il comportamento, che doveva essere in linea con i valori fascisti.
La pagella rifletteva dunque l’orientamento ideologico del sistema di potere, includendo valutazioni sul comportamento e sull’adesione ai principi fondanti dello stesso. Gli insegnanti erano spesso chiamati a considerare l’impegno e la conformità degli studenti all’ideologia politica oltre alle loro competenze scolastiche.
Curiosità:
Nei nostri anni la pagella è lo strumento invece, con validità legale, attraverso il quale le scuole primarie e secondarie italiane – statali e paritarie – periodicamente comunicano la sintesi dei risultati scolastici. Tali esiti, definiti collegialmente dai docenti del Consiglio di classe ed espressi sotto forma di giudizi descrittivi o tramite il voto, riguardano le discipline, la condotta e la frequenza di ciascuno studente. Negli ultimi due decenni, dunque nel nostro XXI secolo, in diverse parti del mondo è stata introdotta la pagella elettronica o “registro elettronico”. Un’iniziativa concretizzata grazie al progresso tecnologico e alla facilitata accessibilità ai dispositivi digitali e motivata anche dalla necessità di semplificare la gestione delle informazioni scolastiche.